Energia alternativa

Il futuro dell’energia innovativa è in continua crescita e la corsa non prevede soste. Al fine di garantire un costante approvvigionamento energetico si sta puntando a risorse naturali illimitate come il sole, il vento e l’acqua. Ed è proprio questa la protagonista dell’ultima frontiera nella ricerca delle energie rinnovabili, con progetti pilota in corso di sviluppo in tutto il mondo: sfruttare le onde del mare o dell’oceano ed i movimenti di marea per generare elettricità.

Si parla infatti di energia dal moto ondoso e dai movimenti di marea energia rinnovabile dal mare, ma di cosa si tratta e come funziona? Affrontiamo la questione nel dettaglio.

Come produrre energia elettrica dal mare

Tralasciamo al momento l’energia producibile dai movimenti di marea in quanto, pur essendo estremamente interessante in quanto una delle poche fonti rinnovabili che consentono una programmazione nella generazione elettrica, essendo le maree dipendenti dalle evoluzioni lunari e quindi perfettamente anticipatamente conosciute, non trova applicazione efficace in Italia, in quanto i movimenti di marea del mare Mediterraneo sono estremamente limitati rispetto a quelli oceanici.

Analizziamo quindi invece l’energia ricavabile dal moto ondoso. Impiegando appositi impianti, posti vicino (o lontano) dalle coste, l’energia meccanica prodotta dal moto ondoso viene convertita in energia elettrica da immettere nella rete di distribuzione.

Per la produzione di energia dal moto ondoso, tuttavia, ci sono due aspetti rilevanti da considerare: la portata dell’onda (ampiezza) e l’utilità di produzione (wave period), cioè i secondi che intercorrono tra una cresta dell’onda e quella successiva.

Dallo spostamento delle masse d’acqua causato dalle maree viene quindi generata la cosiddetta energia mareomotrice (o energia prodotta dalle maree). Oggi i progetti per sfruttare le centrali mareomotrici sono ancora in fase di sperimentazione ed evoluzione, ma questa tecnologia “naturale” costituisce un primo passo per nuovi sviluppi green.

Quali sono i sistemi per produrre energia dalle onde

Per la produzione di energia dalle onde del mare sono sostanzialmente tre i sistemi adoperati sinora analizzati:

  • Le colonne d’acqua oscillante, tramite cui il moto ondoso spinge l’aria verso l’alto e il basso. L’oscillazione aziona la turbina dell’impianto, collegata ad un generatore, generando così elettricità;
  • Gli assorbitori puntiformi, che catturano l’energia muovendosi in sintonia con le onde. Il movimento creato pompa l’acqua attraverso una turbina collegata al generatore di energia elettrica;
  • Gli impianti sommersi, costituiti da cilindri fissati al fondale marino.

Il meccanismo, come si evince, è molto simile a quello della produzione dell’energia eolica, solo che in questo caso le turbine anziché essere mosse dal vento sono azionate dalla forza cinetica dell’acqua.

Esistono poi ulteriori tecnologie avanzate in fase di studio come la valutazione sull’utilizzo degli elastomeri dielettrici; sono polimeri “intelligenti” in grado di convertire l’energia meccanica in energia elettrica. Se, prima della fase di contrazione, su un elastometro teso viene posizionata una carica a bassa tensione, la contrazione agirà contro la pressione del campo elettrostatico aumentando la tensione della carica, generando così energia elettrica. Il DEG, una volta immerso in mare, si riempie di acqua che sale e scende grazie al moto ondoso. L’acqua all’interno del DEG spinge l’aria intrappolata nella mebrana, gonfiandola e sgonfiandola, generando così la tensione elettrica.

Il vero problema di queste tecnologie consiste nelle due principali criticità derivanti dall’ambiente tipico nel quale queste tecnologie devono operare: la corrosione dell’ambiente marino e la violenza estrema che possono raggiungere alcuni moti ondosi.

Sono sistemi che consentono dunque di produrre energia pulita con enormi vantaggi sia dal punto di vista ambientale che economico. Innanzitutto, infatti, la fonte primaria dell’elettricità è abbondante e l’inquinamento è minimo. Gli impianti installati, inoltre, non ostacolano la fauna ittica, ma permettono la migrazione dei pesci. A ciò si aggiunge la possibilità, con l’evoluzione delle previsioni meteorologiche, di prevedere con qualche giorno di anticipo il moto ondoso.

Un enorme potenziale offerto dalle masse d’acqua presenti sul nostro Pianeta che ancora è ben poco sfruttato a differenza delle altre fonti.

 

https://www.agatos.it/energia-dal-moto-ondoso-come-sfruttare-lenergia-mareomotrice/

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