Se, improvvisamente le cellule del nostro corpo decidessero di competere, anziché collaborare come hanno fatto fino a questo momento, probabilmente stramazzeremmo a terra in pochi secondi. Questo perché il sangue non verrebbe più depurato dal fegato, i polmoni non espellerebbero anidride carbonica e il cuore smetterebbe di battere. Come è possibile che l’umanità non tragga esempio da questo fenomeno collaborativo, di cui ogni singolo è dotato dalla nascita e, al contrario, si stia autodistruggendo senza porre freni al cammino verso l’estinzione? Un libro che fa riflettere sui meccanismi biologici che avvengono nel nostro corpo e nella nostra mente, influenzate dalle emozioni e dalla nostra capacità di indirizzare le percezioni verso stati d’animo collaborativi o competitivi, determinando in tal modo il nostro stato di salute.