La propaganda non conosce vergogna

Appena letta la notizia della morte di Darya abbiamo subito pensato che a breve sarebbero venute fuori teorie di questo tipo. È un classico.

In questi anni ne abbiamo lette di ogni, ad ogni avvenimento spuntava fuori di gente che dubitava che le persone fossero realmente morte.

Pensate, quando crollò il ponte di Genova, un noto “guru” di una certa controinformazione ci accusò di essere dei “gatekeeper” poiché facemmo presente che perdemmo un amico con moglie e due figli ed eravamo appena tornati dal funerale. Stavamo mentendo per lui e i suoi adepti. Non erano morti, era una messinscena.

Questo per far capire il livello di paranoia di certi ambienti.

Stavolta c’è però una novità, è il mainstream stesso ad alimentare tali teorie, non più gli ambienti “complottisti”.

La Russia che crerebbe dunque il mito di “Dugina”.

Non c’è limite alle bassezze della propaganda occidentale.

WI

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